Dedicato alla memoria di Maurizio Di Paola, grande uomo, grande lavoratore e amorevole padre di famiglia.

domenica 4 dicembre 2016

VOTA NO IL 4 DICEMBRE 2016 Di' No, ne hai la facoltà.

Mussolini minacciò con la violenza perché si votasse sì al suo governo, un plebiscito, poiché il "consenso" era importante.

Renzi, l'UE, Le banche internazionali, Gli Stati Uniti, il club Bilderberg, minacciano con il terrorismo psicologico finanziario.

Renzi ha pagato la campagna con soldi nostri, pagando un'azienda per spedire le lettere. Questa azienda è legata al padre del suddetto.

Renzi, ha informato solamente sul sì gli italiani all'estero.

Fanno rivelare ad alcuni personaggi scomodi, di scarso consenso, che è meglio votare no, così fa far votare il sì.

NOi dobbiamo dire No a tutto ciò.




LA RIFORMA VOLUTA DAI CAPITALI FINANZIARI


Diego Fusaro – 22/09/2016 – Fonte: Il Fatto Quotidiano.
Vi sono vari motivi per opporsi a questa riforma costituzionale improvvidamente proposta da Matteo Renzi e dalla signora Boschi. Una possibile prospettiva per inquadrare il problema è vedere chi la appoggia e la propugna. Si scopre, così, che tra i grandi sostenitori della “riforma”, oltre all’Unione Europea e agli Usa, vi è anche JP Morgan, società finanziaria con sede a New York, “leader” nei servizi finanziari globali.
Il 28 maggio 2013, JP Morgan compose un documento di sedici pagine, significativamente intitolato in questa maniera:“Aggiustamenti nell’area euro”. Merita di essere letto. A pagina 12 e 13 si parla espressamente delle Costituzioni dei Paesi europei. Così troviamo scritto:
«Quando la crisi è iniziata era diffusa l’idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica. Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei Paesi del Sud, e in particolare le loro Costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea».
E ancora:
«I problemi economici dell’Europa sono dovuti al fatto che i sistemi politici della periferia meridionale sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell’esperienza. Le Costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo».
Per concludere:
«I sistemi politici e costituzionali del Sud presentano le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei parlamenti, governi centrali deboli nei confronti delle regioni, tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori, tecniche di costruzione del consenso fondate sul clientelismo, il diritto di protestare se i cambiamenti sono sgraditi. La crisi ha illustrato a quali conseguenze portino queste caratteristiche. I Paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia)».
Ancorché i passi riportati si commentino da sé, vale la pena spendere qualche parola, telegraficamente. È evidente che le Carte costituzionali – non sono quella italiana – sono un impaccio per il sistema finanziario; che infatti mira alla “governabilità” (tra le parole preferite anche di Renzi), non alla democrazia e alla garanzia di diritti sociali.
Le Costituzioni – ci suggerisce Morgan – nascono dalla fine dei fascismi, tutelano i diritti dei lavoratori, evitano “riforme” economiche (leggi: tagli, spending review, involuzioni neoliberiste). Addirittura le costituzioni garantiscono quella cosa orribile, obsoleta e – direbbe una nostra conoscenza – da “rottamare” che è “il diritto di protestare se i cambiamenti sono sgraditi” (sic!).
Insomma, spero non vi siano dubbi residui: questa riforma è voluta dal capitale finanziario ed è l’ennesimo attentato al mondo del lavoro e dei diritti, alla democrazia e al sistema parlamentare.
(tratto da: http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=57194)

Vedi l'Agenda del Club Bilderberg


Un'incombente immagine,
opaca e al contempo composta
dall'apparente dedizione alla trasparenza
all'invisibilità illusionista, 
pressava parole e scelte,
pesava assensi e dinieghi, 
poneva le basi per i falsi consensi, 
voluti con i ricatti,
ottenuti da uno psicologico terrorismo,
indotti da volontà dimentiche
di avere la facoltà
di dire no, 
alle menti marce dei corrotti. 



Nessun commento:

Posta un commento