È un viaggio la silloge “Miele di Mare” di Emanuele
Lanzetta, un viaggio extracorporeo a ricercare il verso ottimale, il verso da
seguire per giungere all’anima dei luoghi. E il protagonista riesce in questo,
raggiunge la meta, quindi la sensibilità di chi si immerge nella lettura di
queste poesie. I versi per giungere a una tale esplosione di sensazioni sono
due, il primo è quello dell’autore che giunge al lettore e il secondo è quello
del lettore che come in un’illusione vive il sogno e così ringrazia il poeta
del regalo donato ai suoi occhi e alla mente. Tutto questo è relativo alla
capacità di far congiungere sensi percettivi tramite le parole, e far
convogliare brividi impercettibili ad occhi nudi poiché conservati nella psiche
più interna di ogni lettore e autore come di colui di cui si parla.
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