La
maggioranza degli uomini influenti e ricchi commette reati, si associa
alla mafia, alle lobby, alle banche, ma i processi partono non perché è
stato scoperto qualcosa, ma perché qualcuno ha calpestato i piedi a
qualcuno che è più influente.
Berlusconi, per esempio, lo avrebbero dovuto
processare anni fa, ma lo hanno condannato adesso, per uno degli ultimi
reati in ordine di gravità che ha commesso. Chissà se da un po' di tempo non piace più all'Europa.
Di Pietro ha processato
Craxy perché si opponeva all'installazione della base di Sigonella. Era un magistrato legato alla Cia.
E di quanti latitanti si conosce il luogo dove alloggiano, e vengono arrestati quando serve, dopo molto tempo. Poi insabbiano tutto, come è successo all'arresto di Riina, che era consapevole dell'arrivo dellle forze dell'ordine. L'agenda rossa di Borsellino che viene trafugata, i magistrati uccisi dallo stato, gli intrecci massonici che hanno anche le poste italiane e che Francesco Carbone ha denunciato, ma che il sistema giuridico ha insabbiato per non far sapere niente. Addirittura non pensano a processarlo per diffamazione, come richiede lui, perché sanno che uscirebbero troppe verità.
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