Dedicato alla memoria di Maurizio Di Paola, grande uomo, grande lavoratore e amorevole padre di famiglia.

lunedì 17 novembre 2014

Recensione sui "Rammstein", gruppo industrial metal reboante e decadente.



Nel 1995 si formava il gruppo industrial-metal per antonomasia, i Rammstein. La musica iniziale è techno, che trasborda successivamente e  fortunatamente in una musica più dura e forte, dai riff semplici, accordi quasi elementari, ma dai motivi eccezionali.
Potremmo analizzare, passando in rassegna i membri, le origini del progetto. Ma prenderemo in esame i video, non essenzialmente per l’impatto scenico, ma per ciò che significano. Troveremo fiori e occhi azzurri per ironizzare sull’arianesimo. Corde che tirano una barca, ma le corde sono tirate da uomini, e loro usano le braccia del lavoro. Nel 1997 arrivano le prime immagini presenti anche in un film. La realtà di un night fortemente estremizzata.
Ma l’estremizzazione è il piatto forte. Ecco arrivare video con protagonismi i tradimenti, le esche, le vampate e l’alcool. Insomma codesti video rappresentano i mali della società, ma andiamo avanti.
Mannari e olimpiadi. Trasposizioni adattate ad un tempo nuovo, che vive nel presente, di una remota Biancaneve, quindi lotte animali che nascondono la metafora della ripresa degli spazi da parte della natura. Rapine, idoli e consensi. Sembrerebbero una grande accozzaglia, ma sono molto di più, sono il calderone della genialità.
Madre e figlio, rapporto morboso, come è quello di un uomo verso un altro, da cui decide di farsi mangiare. Tornano le scene dei film, le scene di un esilarante ripresa dello sbarco lunare, perché ciò che non è americano debba apparire comunque tale.
Arrivano i presunti disagi nel gruppo, metaforicamente riprodotti in due video dove si celebra la scomparsa di un membro, il cantante.
Uomini rock grassi, dalla vita opulenta, in contrapposizione alla vita dura dei pompieri.
Tragedie, come in un villaggio rumeno; uomini contro uomini, spremuti dall’omofobia; ergo la risposta del porno etero, come per par condicio. 
Il mare, come dimenticare il mare, la spiaggia dove si è nascosto il famigerato assente.
Colpo di scena finale, con ritorno al classicismo, come amavano fare i movimenti culturali, come tornavano ai tempi remoti le dittature e le dottrine,  che compaiono in due video, con seguito di rivolta ed elementi musicali decadenti e ben riusciti.

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