“Da Kosmà a Cosmà" è l'apoteosi dell'accostamento tra
episodi di vita vissuta alternata alla storia dell'umanità, tra metafore di
esistenza e similitudini dell'animo e della mente. Esso può essere collocato tra
i miei romanzi preferiti, come Narciso e
Boccadoro, di Herman Hesse e libri del genere distopico come Il mondo nuovo, Ritorno al mondo nuovo, Fahrenheit
451 e 1984.
Questo romanzo lo definisco drammatico e quasi autobiografico
allo stesso tempo. Vi è uno spaccato della vita greca e della vita dell’Italia,
in un periodo dove i nazionalismi esasperati saranno vissuti proprio sulla pelle
della popolazione e dell’autore del libro. Il genere non si può definire puramente distopico, come i romanzi
elencati prima, poiché è una storia realmente successa nel passato, ma allo
stesso tempo è ciò che l’uomo non vorrebbe mai vivere, cioè l’allontanamento
indotto dalla terra della propria infanzia, e il cambiamento forzato della
propria cultura, equiparato ad una violenza. Emblema è la lettera di un nome
che cambia, come se con essa cambiasse anche la persona in questione. Come in “Narciso
e Boccadoro”, ironia e lotta si
intrecciano in una storia ricca di colpi di scena. Ecco perché queste pagine
sono tra le migliori lette fino a questo momento.
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