Dedicato alla memoria di Maurizio Di Paola, grande uomo, grande lavoratore e amorevole padre di famiglia.

lunedì 13 ottobre 2014

Recensione del romanzo "Da Kosmà a Cosmà" di Luciano Spaccapietra



“Da Kosmà a Cosmà" è l'apoteosi dell'accostamento tra episodi di vita vissuta alternata alla storia dell'umanità, tra metafore di esistenza e similitudini dell'animo e della mente. Esso può essere collocato tra i miei romanzi preferiti, come Narciso e Boccadoro, di Herman Hesse e libri del genere distopico come Il mondo nuovo, Ritorno al mondo nuovo, Fahrenheit 451 e 1984.
Questo romanzo lo definisco drammatico e quasi autobiografico allo stesso tempo. Vi è uno spaccato della vita greca e della vita dell’Italia, in un periodo dove i nazionalismi esasperati saranno vissuti proprio sulla pelle della popolazione e dell’autore del libro. Il genere non  si può definire puramente distopico, come i romanzi elencati prima, poiché è una storia realmente successa nel passato, ma allo stesso tempo è ciò che l’uomo non vorrebbe mai vivere, cioè l’allontanamento indotto dalla terra della propria infanzia, e il cambiamento forzato della propria cultura, equiparato ad una violenza. Emblema è la lettera di un nome che cambia, come se con essa cambiasse anche la persona in questione. Come in “Narciso e Boccadoro, ironia e lotta si intrecciano in una storia ricca di colpi di scena. Ecco perché queste pagine sono tra le migliori lette fino a questo momento.


 

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