Dal Chiapas (quasi un diario) di Salvatore
Inguì, edito dalla Navarra Editore, è molto più che un diario.
È l’elaborazione piena di un viaggio,
non un viaggio turistico come afferma anche l’autore nel testo, ma un viaggio
nell’animo delle popolazioni che vivono in parte del Messico oltraggiata
quotidianamente dal governo. Le popolazioni che vi risiedono sono i tzotzil, i ch’ol e i tojolabal,
discendenti dei maya e degli aztechi, a loro volta sterminati, usurpati di ciò
che più faceva loro amare la vita, cioè la terra e il contatto con essa e la
natura.
Questo scritto non è il diario di un
esploratore. È il diario del viaggio in una cultura altra, che permette di
mettere fuori gioco false credenze, pregiudizi di sorta che potrebbero avere
altri avventori, spesso influenzati dalle menzogne dei media.
Tramite la lettura di questo libro la vostra mente viaggerà, e una porzione
delle emozioni di quella popolazione entrerà in noi. Un buon libro lascia che
lo spirito vaghi, e la mente ricordi, ma per dare una mano e stringerla alla
varie etnie offese bisogna prendere l’aereo e tornare quando il sorriso avrà contagiato
ambedue le parti.
Salvatore Inguì, nato nel 1963, vive a Marsala ed è assistente sociale. Referente provinciale per Trapani di "LIBERA - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie".
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