Dedicato alla memoria di Maurizio Di Paola, grande uomo, grande lavoratore e amorevole padre di famiglia.

lunedì 11 agosto 2014

Recensione sul libro "La dolce incoscienza dell'immoralità" di Maurizio Bellavia, edito da Spazio Cultura Edizioni



Ancora prima di leggere il racconto“ La dolce incoscienza dell’immoralità” mi sono soffermato sulla copertina. Cercavo di capire se nella statua raffigurata si stessero abbracciando due donne oppure un uomo e una donna. Partendo dalle forme rappresentate si potrebbe fantasticare, ma l’aspetto fondamentale è che si denotano due persone che si amano, a prescindere dal sesso, quello che conta è infatti l’amore. Nello scritto è presente uno scontro di fenomeni, l’amore positivo, contro la guerra negativa. La società protagonista con le sue formalità va ad etichettare come immorale l’amore tra due donne e tratta come ovvio l’aspetto bellico del mondo. Antisonante con la logica, quando l’amore gay dovrebbe essere considerato ovvio, e la guerra no. Altri forti e bei contrasti arricchiscono il racconto come il tramonto incontra l’alba dei sentimenti. Variegati e sintomatici argomenti ruotano intorno alla storia, come dalla denuncia dello sfruttamento dei migranti, alla situazione di abbandono e disagio in cui si trovano a vivere gli anziani. È scritto con cortesia, senza tirarla per le lunghe in nessun capitolo. Vi sono molte similitudini; la più bella metafora del libro è però l’incipit, un mobile allontanato dal muro lascia osservare un alone prima nascosto: metafora dei tabù adesso scoperchiati. A mio parere la capacità di creare similitudini da parte dell’autore, Maurizio Bellavia, è inconscia ed innata, un vero talento. Una vera scrittura “incosciente”.


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