Dedicato alla memoria di Maurizio Di Paola, grande uomo, grande lavoratore e amorevole padre di famiglia.

lunedì 14 luglio 2014

Recensione su "Il libro delle vergini imprudenti"



Un libro che va al di là dell’intuizione di una storia costruita tra visitatori di un blog. Una storia che entra inconsapevolmente nell’intimo dei personaggi. Personaggi che entrano consapevolmente nelle trame delle vicende.
Ho potuto osservare e vivere, leggendo questo scritto, molte delle sensazioni provate dagli scrittori e dai loro personaggi, che reagiscono all’unisono alle caricature di una vita che non rende merito, che potremmo dire che “non fa per loro”.
È un opera ricca di significati, di parossismi, di iniziative di rivalsa, di contesa verso chi sta intorno ai protagonisti, coloro che non credono negli stessi, molteplici protagonisti.
Vi sono anche spunti scientifici, come l’energia di Ighina, gli spunti di chi fa domande, dialoghi interni e da flusso di coscienza, in una straziante relazione con sé stessi, come si nota nel racconto di Agata.
Tutte hanno nomi di sante, Caterina, Rosalia, Lucia, Chiara e Agata, e come in tutti i racconti ove uno dei fattori costituenti è religioso, vi è la presenza della vegetazione, dei frutti, dei doni naturali, dei prodotti derivati e figli della spiritualità umana. Esempio eclatante è l’olio, l’olio sperperato, l’olio che sarebbe servito per entrare in una società, falsa, ma soprattutto priva di immedesimazione.
Libro consigliato a chi non consiglierebbe necessariamente la prudenza, ma l’imprevedibilità della vita. 



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