Un libro che va al di là dell’intuizione
di una storia costruita tra visitatori di un blog. Una storia che entra
inconsapevolmente nell’intimo dei personaggi. Personaggi che entrano
consapevolmente nelle trame delle vicende.
Ho potuto osservare e vivere, leggendo
questo scritto, molte delle sensazioni provate dagli scrittori e dai loro
personaggi, che reagiscono all’unisono alle caricature di una vita che non
rende merito, che potremmo dire che “non fa per loro”.
È un opera ricca di significati, di
parossismi, di iniziative di rivalsa, di contesa verso chi sta intorno ai
protagonisti, coloro che non credono negli stessi, molteplici protagonisti.
Vi sono anche spunti scientifici, come
l’energia di Ighina, gli spunti di chi fa domande, dialoghi interni e da flusso
di coscienza, in una straziante relazione con sé stessi, come si nota nel
racconto di Agata.
Tutte hanno nomi di sante, Caterina,
Rosalia, Lucia, Chiara e Agata, e come in tutti i racconti ove uno dei fattori
costituenti è religioso, vi è la presenza della vegetazione, dei frutti, dei
doni naturali, dei prodotti derivati e figli della spiritualità umana. Esempio
eclatante è l’olio, l’olio sperperato, l’olio che sarebbe servito per entrare
in una società, falsa, ma soprattutto priva di immedesimazione.
Libro consigliato a chi non
consiglierebbe necessariamente la prudenza, ma l’imprevedibilità della vita.
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